vecchia come Edipo

“…ma certo  la libera strada ha qualcosa di umano, di unicamente umano. Nella sua solitudine tortuosa è come l’immagine di quel dolore che ci scava. Un dolore che è come un sollievo,come una pioggia dopo l’afa-silenzioso e tranquillo, pare che sgorghi dalle cose, dal fondo del cuore. Questa stanchezza e questa pace, dopo i clamori del destino, sono forse l’unica cosa che è nostra davvero…..finchè si cerca, amico, allora si.Tu hai avuto fortuna a non giungere mai….”

  1. Rosita |

    Amica mia, cosa stà accadendo dentro di te? La tua inquietudine è dolorosa…

  2. “Tra un rinvio e l’altro la vita se ne va. Niente ci appartiene, Lucilio, solo il tempo è nostro. La natura ci ha reso padroni di questo solo bene, fuggevole e labile: chiunque voglia può privarcene. Gli uomini sono tanto sciocchi che se ottengono beni insignificanti, di nessun valore e in ogni caso compensabili, accettano che vengano loro messi in conto e, invece, nessuno pensa di dover niente per il tempo che ha ricevuto, quando è proprio l’unica cosa che neppure una persona riconoscente può restituire.
    Ti chiederai forse come mi comporti io che ti do questi consigli. Te lo dirò francamente” . . . .(?)
    Evidentemente il resto tocca a te.

    • come ti comporti, come stai, come vivi tu che mi dai questi sapientissimi consigli? per quanto tocca a me, ti dirò, sono scarsamente capace a vivere….

  3. Biricchin |

    io so dare “consigli” ma non è detto che sappia seguirli…
    tu non mi fare spaventare.

    • no, non spaventarti, solo stanca, tanto stanca, e invasa da un brutto senso di inadeguatezza a tempi e modi dell’esistenza…quanto ai consigli,amatissimi quelli degli “inadeguati” par mio, gli altri sono troppo spesso su lunghezze d’onda improponibili…e tutto sommato questo blog “funziona”, così pieno di amicialieni.

      • Cara Maria,
        mi sento come te “invasa da un brutto senso di inadeguatezza a tempi e modi dell’esistenza”. Queste parole mi ricordano qualche Gaber. Che ricetta hai per andare avanti ?