senza pace

molto tempo fa una persona mi inchiodò alla definizione di “implacabile”, nel senso letterale di “persona senza pace”. ancora oggi mi ci riconosco pienamente, e riconosco la terapia con cui ho lenito il mio non trovar pace.  ho vissuto sbranando tutto, sempre attenta a scansare il pericolo dei rimpianti.

  1. Rosita |

    Ma sei riuscita a lenire?

  2. Biricchin |

    Una trama di relazioni
    tessuta con invisibili fili
    mi unisce
    allo spazio che abito.

    I fili si intrecciano,
    si annodano,
    si addensano
    in punti d’incontro.

    Da qui percorro
    la linea del tempo
    che dallo spazio
    mi conduce ad un luogo noto

    … e giungo alle stanze della memoria
    dove altre trame sono state tessute

    Nell’angolo più lontano
    la rete di fili è la mia culla,
    che mi accoglie e mi avvolge
    come lo Sguardo che rivedo.

    Nella densità oscura
    dell’originario punto d’incontro
    è lei che mi aspetta:
    mia madre.

    Ed è lei che mi lascia andare.
    E io vado, esploro, conosco,
    divento costruttore
    di mondi “pieni” di significato,
    di mondi vuoti per lasciare tracce,
    di punti, di linee,
    di boschi, di porti,
    di sospensioni, di ancoraggi,
    di mete estese, di confini.

    • ho una ossessione, io, per tentare di ricondurre l’esistenza a teoremi geometrici, a punti, linee rette e curve, a pieni e vuoti…quanto a costruttore di boschi, poi….