notizie da lontano (grazie Enrico)

Che speri, che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua dove nel sole le burrasche

hanno una voce altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui a questa età che sai,
né giovane né vecchio, attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri e n’esci illesa.

Tutto l’altro che deve essere è ancora,
il fiume scorre, la campagna varia,
grandina, spiove, qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente dal lungo sonno avventuroso.

(Mario Luzi)

  1. Bella,
    che ci importa del mondo
    verremo perdonati te lo dico io
    da un bacio sulla bocca un giorno o l’altro.

    Ti sembra tutto visto tutto già fatto
    tutto quell’avvenire già avvenuto
    scritto, corretto e interpretato
    da altri meglio che da te.

    Bella,
    non ho mica vent’anni
    ne ho molti di meno
    e questo vuol dire (capirai)
    responsabilità
    perciò

    Volami addosso se questo è un valzer
    volami addosso qualunque cosa sia
    abbraccia la mia giacca sotto il glicine
    e fammi correre
    inciampa piuttosto che tacere
    e domanda piuttosto che aspettare.

    Stancami
    e parlami
    abbracciami
    guarda dietro le mie spalle
    poi racconta
    e spiegami
    tutto questo tempo nuovo
    che arriva con te.

    Mi vedi pulito pettinato
    ho proprio l’aria di un campo rifiorito
    e tu sei il genio scaltro della bellezza
    che il tempo non sfiora
    ah, eccolo il quadro dei due vecchi pazzi
    sul ciglio del prato di cicale
    con l’orchestra che suona fili d’erba
    e fisarmoniche
    (ti dico).

    Bella,
    che ci importa del mondo.

    Stancami
    e parlami
    abbracciami
    fruga dentro le mie tasche
    poi perdonami
    sorridi
    guarda questo tempo
    che arriva con te
    guarda quanto tempo
    arriva con te
    (Ivano Fossati)