la porta della via del ritorno

…perciò,dal momento in cui varcate il cancello, dimenticate lo spazio circostante…si è trattato di una scelta deliberata da parte mia,quando ho piantato il giardino?Creare un universo chiuso dove la bruttezza del mondo moderno, della storia stessa non potesse entrare, in modo che la gioia di cui un giardino è capace risultasse ancora più intensa? Non saprei. Resta il fatto che il mio giardino è separato dal mondo, come se fosse circondato da mura invalicabili.

Forse avvertirete, se siete amanti dell’ordine,un certo malessere di fronte a questo ammasso talora inestricabile di tronchi e rami.Se siete amanti della poesia, e soprattutto di quella poesia sconvolgente, profonda di cui la natura è tanto prodiga, ne godrete.”

…ancora Iorn De Precy, ancora io….