la donna abitata

io sono la tazza sbreccata,sono la viola, sono il vento che agita le gonne, sono le ruote della mia bicicletta, sono filo d’erba e carie del legno, sono abbraccio, sono naso freddo e geloni ai piedi, sono i mandarini di dicembre, sono il ricordo dell’odore dell’oceano, sono giardino d’ombra, sono cinque semi nella mano, sono la fiducia della legnaia piena, sono l’asino da soma, sono la strega e la melanzana, sono quella che ogni sera cammina e guarda la luna,sono i miei fianchi larghi, sono un pranzo in terrazza a primavera,sono l’uccello in cima alla metasequoia, sono il sapere antico delle mani, sono pietra che ricorda, sono l’eterno mal di schiena,sono la ragnatela, sono quella che non spazza le foglie cadute sul viale,sono le notti senza sonno e le notti piene di sogni, sono il dolore del tradimento, sono acqua per gli uccelli, sono i miei morti, sono le mutande un po’ larghe in fondo al cassetto, sono sentiero in salita, sono minaccia di tramontana.

(sono una che oggi compie 60 anni, ne dimostra 59 ma nel cuore non è ancora maggiorenne)

  1. Rosita |

    Come sempre in ritardo…Auguri 60enne minorenne. Mille soli amica cara, distante fusicamente ma nel cuore e nella mente, sempre.