i sensi e i morti

Mia madre è odore, lei che non aveva mai comprato un profumo.  Il dolore per lei, la paura, è l’odore delle capsule di eucalipto , l’ addio è l’odore delle viole riscaldate da un raggio di sole sul suo comodino, la mattina dopo che lei se n’era andata. Mio padre è gesti, è tatto. Gli ho inconsapevolmente detto addio accarezzandogli le spalle, dopo aver sistemato le bretelle sempre  stortignaccole, è il gioco delle ombre cinesi, è il peso odioso delle sporte della spesa da lasciare fuori al suo portone.